REGGIO EMILIA: un DAE donato al comune di Albinea in ricordo di Uris
Sabato 9 luglio si è tenuta ad Albinea, località sulle colline della provincia di Reggio Emilia, la cerimonia per l’installazione in piazza di un defibrillatore. Il dispositivo salvavita è stato donato alla cittadinanza dalla famiglia di Uris Tirelli, ragazzo scomparso lo scorso 8 maggio durante un’escursione in bici per un malore cardiaco all’età di 39 anni. La consegna del defibrillatore, effettuata dal padre Celso Tirelli, dalla mamma Milly e dalla sorella Sara, è avvenuta davanti al municipio dove è stato posizionato l’armadietto che lo conterrà. Ecco le parole del sindaco Nico Giberti (nella foto insieme a Celso Tirelli):<<E’ stato un gesto prezioso, particolare e non scontato. Ricordare un amico pensando agli altri, Uris sarebbe stato grato e riconoscente così come lo è la famiglia. Mi unisco al loro grazie e a quello di tutta la comunità albinetana>>.
Il defibrillatore sarà a disposizione della cittadina 24 ore su 24 e protetto da un sistema d’allarme col solo intento di scoraggiare atti vandalici. <<Per Uris ogni forma di intervento è stata purtroppo vana>> hanno ricordato i suoi amici. Celso Tirelli, padre di Uris ha concluso la cerimonia con queste parole:<<È un momento toccante. A tutti voi un grazie sincero, per il pensiero, a nome di tutta la nostra famiglia>>.
Per l’acquisto del defibrillatore la famiglia Tirelli si è affidata alla competenza di Italia Defibrillatori.
MARCHE: stanziati nuovi fondi per contribuire alla cardio-protezione degli impianti sportivi
La Regione Marche deve avere proprio a cuore i suoi atleti e sportivi, l’ha dimostrato nuovamente stanziando una somma pari a 300 mila euro che andrà divisa in contributi sull’acquisto di defibrillatori semiautomatici. Il provvedimento arrivare dopo i primi 400 mila euro stanziati nella scorsa estate. Questi dispositivi salvavita, che aumentano del 70% le possibilità di salvataggio per una persona colta da arresto cardiaco, metteranno in sicurezza gli impianti sportivi del territorio marchigiano. Questo sostanzioso aiuto arriva nel momento caldo per le associazioni sportive che devono adeguarsi al Decreto Balduzzi che entrerà in vigore dal prossimo 20 luglio 2016. Le domande potranno essere inoltrate dai soggetti interessati a partire dalle ore 10:00 del 7 luglio fino alle ore 13:00 del 31 ottobre 2016.
I beneficiari sono gli enti locali in forma singola o associata quali soggetti proprietari o gestori di impianti; il Comitato regionale Marche del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) e del Comitato Italiano Paralimpico (CIP), Federazioni Sportive; istituti scolastici e università delle Marche; Società e Associazioni sportive affiliate a Federazioni sportive o discipline associate o Enti di Promozione sportiva riconosciute dal CONI o dal CIP. Oltre ad essere all’interno delle categorie sopra citate è necessario non avere finalità di lucro, essere dotati di partita iva e codice fiscale, essere riconosciuti dal Coni o dal Cip e possedere un attestato di formazione all’utilizzo del defibrillatore.
Il contributo non potrà superare l’importo di 600,00 € e corrisponderà al 60% della spesa per l’acquisto del Defibrillatore Semiautomatico. I 400 mila euro stanziati precedentemente dalla Regione Marche hanno permesso a numerosi enti locali, istituti scolastici, società ed associazioni sportive di acquistare complessivamente 691 defibrillatori.
Nella scelta del defibrillatori ci sono aspetti molto importanti da tenere in considerazione. Oltre alla qualità della macchina bisogna valutare i costi di gestione, il tipo di ambiente nel quale deve essere collocato e altri fattori. Contattaci per avere una consulenza completamente gratuita, sapremo indicarti il defibrillatore che rispetterà in pieno le tue esigenze e ti fare risparmiare tempo e denaro. CLICCA QUI
VENEZIA: arresto cardiaco in spiaggia, salvato un 33enne
Poteva trasformarsi in tragedia una giornata al mare, sabato mattina, per un ragazzo padovano di 33 anni. Il giovane era andato a trovare la sua fidanzata ospite di uno stabilimento balneare di Isolaverde, località della provincia di Venezia. Mentre si trovava nel parcheggio, il ragazzo originario di Piove di Sacco (PD), è stato colto da arresto cardiaco. Immediatamente il personale della struttura ha capito la gravità della situazione e ha lanciato l’SOS chiamando il locale 118. In attesa dell’arrivo dei soccorsi i dipendenti dello stabilimento balneare hanno avviato le pratiche di rianimazione. E’ stato necessario anche l’utilizzo del defibrillatore che ha contribuito a fari riprendere l’attività cardiaca dello sventurato. Sul posto è arrivato l’elicottero del 118, atterrato nel vicino campo da calcio del campeggio. Dopo l’intervento sul posto, il paziente è stato trasportato d’urgenza all’ospedale dell’Angelo di Mestre (VE). Non è ancora stato chiarito il motivo del collasso ma è possibile che il caldo possa aver inciso notevolmente nella vicenda.
Il defibrillatore permette di aumentare del 70% le possibilità di salvare una persona in arresto cardiaco. La presenza di queste macchine salvavita e la conoscenza delle tecniche di rianimazioni possono rivelarsi fondamentali, nella’attesa dell’arrivo dei mezzi di soccorso. In Italia solamente gli stabilimenti balneari della riviera romagnola hanno l’obbligo della presenza del defibrillatore, mentre per la Puglia scatterà nel 2017. Noi di Italia Defibrillatori abbiamo un’offerta particolare per i proprietari di stabilimenti balneari (Defibrillatori per Stabilimenti Balneari – Spiaggia Cardio-Protetta)
Rispetto ad altri paesi che hanno già avviato questo percorso da tempo, anche l’Italia si sta attivando sulla cardioprotezione, con gli obblighi per società sportive e alcune spiagge. Ma oltre agli enti pubblici come i comuni e le scuole, sono tante le persone che al di fuori da questi obblighi si stanno informando per collocare defibrillatori in aziende, locali pubblici, condomini e tanti altri tipi di ambienti, per arricchire di un servizio vitale le proprie attività o abitazioni.
PIACENZA: avvocato in arresto cardiaco salvato con il defibrillatore nel suo studio
Un avvocato di 75 anni è stato salvato ieri nel suo studio di Piacenza, provvidenziale è stato l’intervento tempestivo dell’equipaggio della P.A. Croce Bianca. Giunti sul posto, i sanitari hanno subito utilizzato il defibrillatore, emettendo alcune scariche che hanno rimesso in moto il cuore. L’uomo è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Piacenza dove è attualmente in terapia intensiva. <<Attendiamo 48 ore prima di valutare eventuali conseguenze dell’arresto cardiaco che ha colpito il paziente>> sono le parole di Daniela Aschieri, responsabile di Progetto Vita Piacenza che poi ha proseguito dicendo <<Interventi salvavita come questo fanno capire da un lato l’importanza di un intervento entro i 5 minuti dal malore e dall’altro la diffusione della defibrillazione extraospedaliera precoce, e in particolare la capillarità degli apparecchi defibrillatori sul territorio, soprattutto all’interno dei condomini e negli uffici. Questo ci permetterà di impattare sensibilmente dal punto di vista statistico sulla mortalità legata a una patologia, l’arresto cardiaco, che è reversibile>>.
ORISTANO: infarto durante la partita di calcio, salvato in campo con il defibrillatore
Sabato 11 giugno, durante una partita di calcio del campionato amatori, al Centro Federale di Oristano, un giocatore di 45 anni ha perso conoscenza. L’impianto sportivo è dotato di due defibrillatori grazie alla donazione della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Il malcapitato, nativo di Palmas Arborea (OR), si è sentito male pochi minuti prima della fine del primo tempo. I soccorsi sono stati immediati, fortunatamente sul posto erano presenti il medico Lido Pinna e l’infermiere Andrea Frongia. Inizialmente è stato effettuato un massaggio cardiaco poi subito una prima scarica con il defibrillatore. Nel frattempo è arrivata l’ambulanza del 118. Nel breve tragitto verso l’ospedale San Martino di Oristano sono state necessarie altre due scariche, ma alla fine il cuore dell’uomo ha ripreso a battere. Successivamente l’uomo è stato ricoverato nel reparto di rianimazione in prognosi riservato.
DECRETO BALDUZZI: tanti atleti salvati dai defibrillatori durante l’attività sportiva
La presenza dei defibrillatori negli impianti sportivi diventerà obbligatoria con il Decreto Balduzzi, a partire dal 20 luglio 2016. Un passo importante verso la cardioprotezione in Italia, nelle strutture dove il cuore viene messo maggiormente sotto sforzo. Indubbiamente l’acquisto del DAE per una società sportiva rappresenta una spesa importante, per una macchina che nella migliore delle ipotesi non verrà mai utilizzata. Ma si tratta di un dispositivo che mette in sicurezza compagni di squadra, dirigenti e spettatori che molto volte sono ancor prima amici o parenti. Nell’ultimo periodo sono stati tanti gli atleti tenuti in vita grazie al defibrillatore, recentemente un giovane ragazzo in Sardegna, Andrea Motzo salvato grazie alla tempestività dei soccorsi e alla presenza del dispositivo medico nell’impianto. Il venticinquenne di Macomer, città della provincia nuorese, è andato in arresto cardiaco mentre giocava a calcetto ed è stato salvato da una dottoressa che stava disputato un incontro con un’amica nell’adiacente campo da tennis. Ecco le parole di Rita Pinna, endoscopista all’ospedale civile di Macomer:<<Una volta stabilito che non c’era battito ho cominciato il massaggio cardiaco, nella speranza che si riprendesse.>> La dottoressa ha successivamente richiesto a gran voce il defibrillatore che è stato portato dal responsabile dell’impianto Antonio Deledda. A supporto della Dr.ssa Pinna si è impegnato anche il compagno di squadra di Andrea, Ayoub Saidi che per primo si era reso conto della gravità della situazione. Ci sono volute 4 scariche prima che il ragazzo riprendesse i sensi e nel frattempo erano arrivati i volontari del 118 che, dopo essersi resi utili al soccorso di Andrea, hanno provveduto a trasportarlo alla centrale. <<La dotazione del defibrillatore – conclude Rita Pinna – è fondamentale in tutti gli impianti sportivi ma dovrebbe essere obbligatoria in tutti gli altri luoghi pubblici come ad esempio le chiese, che sono frequentate soprattutto da anziani>>.
PISTOIA: salvato con il defibrillatore in azienda dai colleghi
Un dipendente di una ditta farmaceutica di Pescia, località della provincia pistoiese, nella mattinata di venerdì 3 giugno è stato salvato da un arresto cardiaco dai suoi colleghi. In azienda si è avvertita subito la gravità della situazione e sono state inoltrate immediatamente le richieste di soccorso alla centrale operativa del 118 di Empoli-Pistoia. Dopo appena 8 minuti è giunta sul posto l’automedica di Pescia e poco più tardi l’ambulanza della Misericordia di Uzzano. Nell’attesa dell’arrivo dei soccorsi l’infermiera ha impartito le istruzioni per far effettuare al personale dell’azienda le manovre di rianimazione. Fortunatamente la ditta era dotata di un defibrillatore semiautomatico e di dipendenti formati all’utilizzo dello stesso. Nella registrazione della telefonata del 118 si sentono le voci dell’infermiera Roberta Conti che con precisione indica le manovre di rianimazione ai colleghi del malcapitato che tentano di rianimarlo. Una volta giunto l’equipaggio sanitario d’emergenza, il paziente è stato sottoposto a manovre di rianimazione avanzate, defibrillato altre due volte ed effettuata la farmaco terapia necessaria; tutto questo ha permesso di salvare il giovane. A quel punto, evidenziata la causa dell’arresto cardiaco in un infarto del miocardio, è stata applicata la procedura con trasmissione del tracciato, ottenuto dal defibrillatore, in centrale operativa. All’Ospedale San Jacopo di Pistoia grazie a questa trasmissione è stata preparata la sala di Emodinamica dove il paziente è stato trasportato e successivamente sottoposto ad angioplastica in terapia subintensiva del livello 1. Il caso testimonia come la catena dei soccorsi abbia funzionato perfettamente, fondamentali sono state la chiamata al 118, la prontezza dei dipendenti e la presenza del defibrillatori in azienda. Altro elemento chiave è stata la trasmissione dell’elettrocardiogramma sempre grazie al DAE.
LATINA: infarto in palestra, salvato dagli istruttori con il defibrillatore
Un uomo di 62 anni è stato colpito da infarto durante il classico allenamento in palestra lo scorso 17 maggio. Gli istruttori del Palafitness sono riusciti a salvarlo praticandogli il massaggio cardiaco e utilizzando il defibrillatore. Senza l’intervento degli istruttori Marco Petrillo (31 anni) e Martina Scalia (24 anni), il malcapitato sarebbe deceduto. Dopo essere stato rianimato l’uomo è stato condotto all’ospedale San Camillo di Roma. I sanitari dell’Ares 118, intervenuti dopo la chiamata, si sono complimentati ai due istruttori e alla proprietà dell’impianto che non solo è dotato di defibrillatore ma ha formato il personale. Ecco le parole di Marco e Martina:<<Chiunque dei nostri colleghi avrebbe fatto lo stesso. Abbiamo capito subito che aveva problemi e siamo intervenuti. Non è stato facile passare dalla teoria alla pratica ma è andata bene>>.
PERUGIA: un defibrillatore sul trenino turistico di Gubbio
Il “Gubbio Express”, trenino turistico della famosa località della provincia di Perugia, è stato munito di un defibrillatore che cardio-proteggerà i suoi passeggeri. L’apparecchio salvavita è stato offerto dalla ditta Martinelli e l’iniziativa, realizzata d’intesa con l’associazione “Gli Amici del Cuore”, è inserita nella campagna di prevenzione del rischio cardiaco e la protezione del territorio, nell’ambito del progetto “Gubbio Città Cardiopotetta”. Nella mattinata di mercoledì 18 maggio si è svolta la cerimonia di inaugurazione in piazza Grande, con la presenza del sindaco eugubino Filippo Mario Stirati. Sul trenino sarà garantita la presenza di personale formato all’utilizzo dei defibrillatori grazie ai corsi di “Amici del Cuore” e “Misericordia di Gubbio”.