BARI: lo sfogo dell’amico del neolaureato in medicina morto sul campo da calcio sprovvisto del Defibrillatore
Lo scorso 14 gennaio un ragazzo di 25 anni ha perso la vita a Bari mentre stava giocando a calcio con gli amici. Si è accasciato al suolo accusando un malore ed è morto poco dopo, in attesa dell’arrivo del 118. L’impianto di gioco era sprovvisto del defibrillatore, una lacuna che ha impedito agli amici del ragazzo di intervenire immediatamente per salvarlo.
Ecco lo sfogo di un amico del 25enne scomparso nel capoluogo pugliese che ha voluto far pubblicare su alcuni siti d’informazione: ”Il ragazzo in questione era un neolaureato in medicina, mio compagno di corso e giocava con altri nostri compagni, amici, anche loro quasi tutti giovani medici. Come si fa a non essere incazzati con il destino per quello che è successo? E come si fa a non arrabbiarsi ancora di più, sapendo che qualcosa poteva essere fatto per evitare questo? Purtroppo la rianimazione cardiopolmonare non è stata sufficiente a tenerlo in vita sino all’arrivo dell’ambulanza. Sembra che altre morti premature di giovani sportivi, come il calciatore Morosini o il pallavolista Bovolenta, non ci abbiano insegnato nulla. Anche in questo caso la struttura non era dotata di un defibrillatore semiautomatico. Lo strumento avrebbe potuto arrestare l’aritmia fatale che lo ha colpito. Al di là di tutto, penso che il modo migliore di poter ricordare un giovane che vedeva nella medicina, nella possibilità di aiutare il prossimo, non sia far polemica, ma fare in modo che episodi del genere non capitino MAI PIU‘”.
Il defibrillatore deve essere visto come un dispositivo che metterà in sicurezza gli atleti, i dirigenti e gli spettatori che frequenteranno l’impianto, che prima ancora sono nostri amici o famigliari. Concordiamo sul fatto che per le società sportive si tratti di una spesa importante, per un macchinario che nella migliore delle ipotesi non verrà mai utilizzato. Ma non comprendiamo la scelta di attendere l’ultimo giorno utile per mettersi in regola, rischiando di incappare in situazioni come quella di Bari.